Dacci oggi il nostro pane quotidiano
2010
Il mio lavoro parte dalla differenza tra chi ha qualcosa da mettere nel piatto e chi non lo ha. Chi vive nel “mondo occidentale” è abituato a usare questi strumenti, le posate, con gesti automatici, come automatica è l’azione di alimentarsi. Per chi non ha nulla da mettere nel piatto, le posate sono un “orpello”, non hanno alcuna funzione, allo stesso modo delle mie forchette, coltelli, cucchiai, che, anzi, in alcuni casi diventano addirittura qualcosa di pericoloso, capaci di destare in noi occidentali, in modo metaforico, la consapevolezza del significato di “nutrirsi”.
Ecco che la lama di un coltello è divenuta così esigua da rompersi al primo tentativo di utilizzo, mentre quella di un altro è ondulata e non può tagliare alcunché; gli spazi tra i rebbi di una forchetta sono riempiti con degli altri rebbi mozzati; la parte concava di un cucchiaio ha delle punte estremamente acuminate, che ne vietano l’utilizzo.
18x28x8 cm (singola teca)
Acciaio inox, paraffina, plexiglas