Plantae obsistentes

2020
Una pianta apparentemente morta, stretta nella morsa soffocante di un brandello strappato di asfalto. Al di sotto, in contrasto col nero della parte affiorante, le radici nascoste e preziose come l’oro che le ricopre, che ne sottolinea l’importanza vitale, vivono, ostinate e tenaci. La parte più profonda di questo organismo, quella da cui tutto ha avuto inizio, si è contaminata nel passare attraverso la spessa coltre di bitume ma qualcosa della sua essenza originale è rimasto intatto.
Anche quando tutto sembra perduto, coperto da un bitume di morte, l’origine della vita stessa si afferma, e non si arrende, incitandoci a crederci ancora, a continuare, ostinati e altrettanto preziosi, a resistere, sempre, magari soltanto a noi stessi.

43x50x72 cm
Asfalto, ferro, legno, carta, bitume, colore acrilico

‘Resilience’
An apparently dead plant, held in the suffocating grip of a torn piece of asphalt. Underneath, in contrast with the black of the outcropping part, the hidden and precious roots, precious like the gold that covers them, which underlines their vital importance, they live, obstinate and tenacious. The deepest part of this organism, the one from which it all began, was contaminated as it passed through the thick layer of bitumen, but something of its original essence remained intact.
Even when everything seems lost, covered by a bitumen of death, the origin of life affirms itself, and does not give up, inciting us to believe over and over again.

Asphalt, iron, wood, paper, bitumen, acrylic