Sequenze #2
2009
Il progetto delle “Sequenze” vuole essere una ricerca sul fluire delle nostre giornate, della nostra –ripetitiva- quotidianità, costituita da punti fissi che ritroviamo giorno dopo giorno. Oggetti che ci sono familiari, evocazioni di gesti che compiamo in modo ormai inconsapevole, le cui forme sono fissate in un materiale leggero come la carta.
Sono sequenze della nostra quotidianità, e rappresentative di quotidianità diverse. Ogni sequenza inizia e finisce con lo stesso banale oggetto, un interruttore della luce, di quelli a peretta, che teniamo accanto al letto, simbolo d’inizio e fine delle nostre giornate. Ho riempito lo spazio tra questi due momenti, con forme diverse che hanno colpito il mio immaginario, non sempre immediatamente riconducibili agli oggetti reali. Sono collegate l’una all’altra da sottili fili di rame, che ne seguono a tratti i profili e ne accentuano l’aspetto grafico. La retroilluminazione evidenzia la trama della carta e delle varie sovrapposizioni.
La sequenza presentata ha le sue radici nella mia infanzia, quando guardavo mia madre muoversi e lavorare all’interno delle mura domestiche, mentre stirava, cuciva, preparava il pranzo.
225x25x17 cm
Carta giapponese, rame, legno