Pagurus plasticae

2023
In questo lavoro ho utilizzato del legno un po’ rovinato e tarlato (che rimanda ai legni che si trovano sulle spiagge dopo una mareggiata) e i colori di alcune marche di bottiglie di plastica in commercio per ricreare l’impressione visiva di un mare da cartolina, con le varie sfumature dal celeste chiaro al blu profondo. In questo ‘mare’ vive una specie animale fino a questo momento sconosciuta: il ‘Pagurus plasticae’. In realtà non si capisce se l’animale è riuscito a adattarsi a questo nuovo ambiente artificiale o sta per esserne sopraffatto: è lo stesso dubbio che probabilmente assale talvolta ognuno di noi, l’incertezza sul nostro futuro.

Legno di betulla, plastica
100x100x30 cm

In this work, I used some wrecked and moth-eaten wood (reminiscent of the woods found on beaches after a storm surge) and the colors of some brands of commercial plastic bottles to recreate the visual impression of a postcard sea, with the various shades from light blue to deep blue. In this ‘sea’ lives a hitherto unknown animal species: the ‘Pagurus plasticae’. It is actually unclear whether the animal has managed to adapt to this new artificial environment or is about to be overwhelmed by it: it is the same doubt that probably sometimes nags away at us , uncertainty about our future.

Birch wood, plastic

Ostensione

Ostensione
2023

Le chele di un granchio reggono una bottiglia di plastica schiacciata e ricoperta di bitume. Il titolo dell’opera vuole richiamarsi ad un concetto di sacralità ma in questo caso quello che viene ‘esposto’ allo sguardo è la negazione della sacralità della Natura.

50x25x38 cm
Legno di betulla, plastica, bitume

Exposition
The claws of a crab hold a crushed plastic bottle covered with bitumen. The Italian title of the work, ‘Ostensione’, refers to a concept of sacredness while the english title is a more generic one. In this case what is ‘exposed’ to the gaze is the denial of the sacredness of Nature, something corrupted by the activity of men.

Birch wood, plastic, bitumen

Corvus hodiernus


2022

Imito la nomenclatura latina che si usa in ambito scientifico, dove il primo nome individua il genere e il secondo la specie. In questo caso il genere ‘Corvus’ è reale mentre il secondo nome è di mia invenzione e allude alla trasformazione che l’animale ha subito a causa dell’azione dell’uomo sull’ambiente. Il polistirolo, infatti, è uno dei materiali che assieme alla plastica è più frequente tra gli inquinanti che troviamo in ogni angolo del pianeta.
Sottolineo, inoltre, l’uso della plastilina, un materiale modellabile che però non raggiunge mai uno stato finale, come la ceramica, e quindi porta con sé il senso di trasformazione.

48x30x31 cm
Plastilina, polistirolo

I imitate the Latin nomenclature used in science, where the first name identifies the genus and the second the species. In this case the genus ‘Corvus’ is real while the second name is of my invention and alludes to the transformation that the animal has undergone due to the action of man on the environment. Polystyrene, in fact, is one of the materials that, together with plastic, is more frequent among the pollutants that we find in every corner of the planet.
I also emphasize the use of plasticine, a moldable material that never reaches a final state, like ceramic, and therefore brings with it the sense of transformation.

Plasticine, polystyrene

Ibridazione (medusa)


2021
Alla classica forma di questo animale ho associato l’idea di ibridazione con un’altra forma vivente, una pianta intesa nella sua idea più generica. Nella parte finale dei tentacoli si protendono verso l’esterno dei filamenti, delle radici, come se l’organismo tentasse di sopravvivere adattandosi ad un ambiente a lui estraneo. La parte coperta di nero bitume veicola l’idea di un ambiente inquinato, un mare denso e nero in cui l’animale non sa come muoversi e da cui tenta di estrarre l’ultimo fluido vitale utilizzando le strutture tipiche di una pianta.

65x75x135 cm
Carta, legno, ferro, rame, colore acrilico

Hybridization (jellyfish)
To the well known form of this animal I associated the idea of hybridization with another living form, a plant understood in its most generic idea. In the final part of the tentacles some root-shaped filaments extend outwards, as if the organism were trying to survive by adapting itself to an hostile environment. The part covered with black bitumen conveys the idea of a polluted environment, a dense and black sea in which the animal does not know how to move and from which it tries to extract the last vital fluid using the typical structures of a plant.

Paper, wood, iron, copper, acrylics

Ibridazione (cavalletta)


2020
Il desiderio di indagare, con piglio quasi da entomologo, le forme della natura e chiedersi quali sono le differenze tra il nostro corpo e quelle ‘strutture aliene’ che pur si muovono nello stesso spazio nostro. Da queste premesse nascono delle ibridazioni, un po’uomo un po’animale, che mettono insieme il senso di attrazione e ripulsa. La mano che ci vuole accarezzare appartiene invece ad una mostruosa creatura, come può essere una cavalletta ingrandita una dozzina di volte.

44x66x55 (LxAxP)
Legno (frassino), ferro

Hybridization (grasshopper)
In ‘Hybridization’ I try to investigate, with an entomologist’s attitude, the forms of nature and I wonder what are the differences between our body and those structures that move in the same space we move. From these premises, hybridizations are born, a mix of man and animal, which bring together a sense of attraction and rejection: the hand that is about to caress us belongs, instead, to a monstrous creature, like a grasshopper enlarged dozens of times can be.

Ash wood, iron

BlackStockings


2020
La zampa di una mosca è lo spunto per questo lavoro eseguito con legno di frassino e calza in nylon. Trovo una certa sensualità nell’accostamento delle due texture, quella della calza e quella del legno tinto di nero, con le sue venature in evidenza quasi fossero dei tatuaggi, e questa sensazione contrasta senz’altro con il disagio che solitamente una mosca provoca.
96x38x10 cm
Legno (frassino), nylon, acciaio inox

A fly’s leg is the starting point for this work made of ash wood and nylon stockings. I find a kind of sensuality in the combination of the two textures, that of the stockings and that of the black-painted wood, with its veining in evidence that remind of tattoos, and this feeling undoubtedly conflicts with the uneasiness a fly usually gives.

Ash tree, nylon, stainless steel

Corvo


2019
144x65x57 cm
Nella tradizione precristiana questo uccello è sempre stato oggetto di venerazione, ma con l’avvento del cristianesimo iniziano le sue sfortune, e diventa portatore di misteriosi presagi. Uno degli aspetti che gli vengono comunque riconosciuti è l’essere ‘chiaccherone’ e il tessuto fiorito all’interno del becco (una calza femminile) sottolinea questo aspetto.
L’installazione su uno stelo che poggia a terra tramite delle punte vuole ricordare un po’ l’artiglio del corvo.

144x65x57 cm
Cartapesta, rete metallica, legno, ferro, colore acrilico

Raven
In the pre-Christian tradition this bird has always been an object of veneration, but with the advent of Christianity its misfortunes begin, and it becomes the bearer of mysterious omens. However, one of the aspects for which it has been recognized all over the world, is being a “talkative” bird and the flowery fabric inside the beak (made from women’s stockings) underlines this aspect.
The installation on a stem that rests on the ground by means of thin metal bars wants to remind a bit of the crow’s claw.

144x65x57 cm
Paper pulp, wire mesh, wood, iron, acrylic paint

HalfCalf


2018

Mi piace la sonorità del titolo in inglese. Su di una alzata in cristallo destinata a contenere dei dolci, ho posizionato la sezione di una testa di vitello. Il soggetto dovrebbe destare una sensazione di ripulsa, ma così adagiato sulla trasparenza del vetro trovo abbia perso quella caratteristica.

40x40x22 cm
Plastilina, vetro

 

I like the sound of the title in English. On a glass cakestand designed to hold sweets, I placed the section of a veal head. The subject should arouse a sense of revulsion, but so lying on the transparency of the glass I find he lost that characteristic.

40x40x22 cm
Plasticine, glass

WarFly


2018

La mosca come metafora delle nostre paure, che vorremmo allontanare ma che continuamente ritornano. In un luogo come il forte questo tema si collega ai conflitti passati, che vorremmo non vedere più e che invece si ripropongono quotidianamente, magari geograficamente lontani ma emotivamente tanto vicini. ‘Warfly’ é una mosca di guerra e sta succhiando dal terreno qualcosa di prezioso, quell’energia che ogni conflitto ci sottrae.
La scultura fa parte del progetto ‘La ronda dell’Arte’ ed è installata in modo permanente presso Forte Mezzacapo a Zelarino (Venezia).

300x250x123 cm
rete metallica, colore acrilico

The fly as a metaphor of our fears, which we would like to move away but which continually return. In a place like the fort this theme is linked to past conflicts, which we would like to see no more and which instead are repeated daily, perhaps geographically distant but emotionally so close. My war fly is sucking something precious from the ground, that energy that every conflict takes away from us.
The sculpture is part of the ‘La ronda dell’Arte’ project and is permanently installed at Forte Mezzacapo in Zelarino (Venice).

300x250x123 cm
wire mesh, acrylic painting

Posizione 1

2016
Un’indagine sulle posture ‘monumentali’ assunte nel momento della morte da alcuni animali – in questo caso insetti.

25x30x25 cm
Gesso, ferro

An investigation on the ‘monumental’ postures taken at the time of death by some animals – in this case insects.

25x30x25 cm
Plaster, iron