EV #8


2019
Questo lavoro è stato interamente realizzato con legno di scarto, pallets o legna destinata alla stufa, assemblata con colla (che nella parte in basso rimane a vista) e poi lavorato, nei due terzi superiori, in modo, diciamo, grezzo. Le spine che ricoprono la parte inferiore delle due celle esagonali lo spostano di più verso il mondo vegetale, rispetto ai precedenti in carta.

190x65x65 cm
Legno, ferro

This work was entirely made with scrap wood, pallets or firewood, assembled with glue (which remains visible at the lower side) and then worked in a, let’s say, rough manner, in the upper two thirds. The spines that cover the lower part of the two hexagonal cells, place it more towards the plant world, compared to the previous ones in paper.

190x65x65 cm
Wood, iron

Infiorescenza animale


2019

“Raggruppamento di più fiori disposti in modo tale da sembrare un unico fiore” è una delle definizioni di infiorescenza che si trovano nei dizionari. Ho preso spunto da questo aspetto della botanica e dalla conformazione dei favi di alcune specie di insetti, per creare un’opera che sta al confine tra il mondo vegetale e quello animale. Una pianta su cui si è installata una colonia di insetti o dei favi su quali un organismo vegetale si è abbarbicato appropriandosene.

160x160x140 cm
Carta, rame, cera, schiuma poliuretanica

Animal Inflorescence
“In a plant, a flower or group of flowers on the stem, or the way they are arranged ” is one of the definitions of inflorescence found in dictionaries. I was inspired by this aspect of botany and the shape of the combs of some insect species, to create a work that stands on the border between the plant and animal worlds. A plant settled by a colony of insects or hives where a vegetable organism has clung to by appropriating it.

Paper, copper, wax, polyurethane foam

Elementi Vitali #6

2015

Questo lavoro appartiene alla serie “Elementi vitali”, ed è in scala ridotta. La vicinanza col mondo ‘floreale’ è più evidente. Sono creature di un giardino fantastico.

10x25x10 cm. (singolo oggetto)
cartapesta, rame, nylon, ottone, colore a olio

Vital Elements #6

This work belongs to the “Vital elements” series, and is on a reduced scale. The affinity to the ‘floral’ world is more evident. They are creatures of a fantastic garden.

10x25x10 cm. (each object)
Paper pulp, cupper, nylon, brass, oil paint

Elementi Vitali #3

2008

60x50x30 cm. (oggetto a terra)
40x200x40 cm. (oggetto verticale)
rete metallica, cartapesta, pittura murale, acciaio

60x50x30 cm. (object on the ground)
40x200x40 cm. (standing object)
wire net, paper pulp, paint, steel

Elementi Vitali #5

2013

Questa serie di “Elementi vitali” è stata modificata lievemente nella struttura, e mostra materiali nuovi come il filo di seta e la calza di nylon.
In uno dei cinque pezzi viene esposta la parte interna, come se l’esterno fosse stato consumato dal tempo. In un altro, il lavoro con il filo di seta fa pensare ad un ragno che abbia deciso di occupare quegli spazi vuoti, come pure la calza stesa su un terzo pezzo.

Altezza 130 -:- 200 cm.
Rete metallica, cartapesta, nylon, filo di seta

Elementi Vitali #1

2005

Colpisce la perfetta e tuttora misteriosa geometria esagonale, l’accrescimento a strati, il lunghissimo elegante peduncolo con cui questo squisito prodotto del design animale si fissa ai supporti prescelti, i più vari: alberi, terreno, rocce, nonché, come sappiamo, finestre e grondaie, tetti e fienili delle abitazioni umane. Non è ancora del tutto chiaro con quale logica le vespe scelgono dove fissare i favi. Il loro saggio di architettura integrata al contesto ambientale, tema così alla moda tra scultori e architetti, rimane in parte indecifrato.

Il progetto per la serie “Elementi Vitali” era partito dall’idea di struttura generatrice di vita, come di fatto è un favo. E’ una costruzione che si trova comunemente in natura, fatta con un materiale che ricorda molto il cartone. Infatti, come materiale ho usato la carta, mentre la struttura portante, una rete metallica esagonale, è lasciata per una buona parte visibile, come se il tutto fosse in via di costruzione o, al contrario, in via di disfacimento.
In una delle celle esagonali vi sono le piante di due piedi, in cera vergine. Mi divertiva l’idea di raccontare ad un bambino che un essere umano, oltre a nascere sotto un cavolo o sotto un fungo, potesse nascere anche in un favo, in compagnia delle api.

70x40x40 cm.
Rete metallica, cartapesta, cera d’api

Elementi Vitali #4

2009

Questa serie di “Elementi vitali” è composta da celle esagonali contenenti delle piccole sfere di cera vergine. La struttura è ancora quella di un alveare.
Ogni cella è collegata alla base con un sottile tubicino, e tutte finiscono nello stesso punto.

90x40x80 cm
Cartapesta, cera d’api, rame, pietra

ENG
This series of “Life Elements” is composed by hexagonal cells containing small wax spheres. The structure is still that of a beehive, in which every cell is connected to the stone base by a thin cupper pipe.

90x40x80 cm
Paper pulp, wax, cupper, stone

elementi vitali #2

2006

Colpisce la perfetta e tuttora misteriosa geometria esagonale, l’accrescimento a strati, il lunghissimo elegante peduncolo con cui questo squisito prodotto del design animale si fissa ai supporti prescelti, i più vari: alberi, terreno, rocce, nonché, come sappiamo, finestre e grondaie, tetti e fienili delle abitazioni umane. Non è ancora del tutto chiaro con quale logica le vespe scelgono dove fissare i favi. Il loro saggio di architettura integrata al contesto ambientale, tema così alla moda tra scultori e architetti, rimane in parte indecifrato.

Questa serie di “Elementi vitali” è composta di 5 steli portanti alla loro sommità delle celle esagonali riempite di cera vergine a diversi livelli, operazione che ancora restituisce l’idea che qualcosa di vivo si muove dentro. La struttura è ancora quella di un alveare, con le celle esagonali.
Nell’opera, l’esagono è ripreso anche sulla superficie, perché la carta è stesa sopra una rete metallica a maglia esagonale, come nell’opera precedente.
La prima installazione è stata fatta all’aperto, al Lido di Venezia, ed è stata successivamente spostata all’Arsenale di Venezia, presso Thetis, dove tuttora si trova. Il tempo ha compiuto il suo lavoro di scultore su quei pezzi, che portano i segni di tutte le stagioni passate all’aperto.

Altezza 130 -:- 200 cm
Rete metallica, cartapesta, cera d’api

ENG
How striking and yet mysterious is hexagonal geometry, the layered growth, the very long and elegant stem with which this exquisite product of animal design rests on its chosen supports of the most assorted kind: trees, grounds, rocks and as we well know, windows and gutters, roofs, barns and human dwellings. It’s still not entirely clear what sort logic the wasps use to choose where to place their honeycombs. This is their natural essay on an architecture integrated in an environmental context, it’s a contemporary theme for sculptors and architects and it still remains partly undeciphered.
This series of “Vital Elements” is composed of 5 stems, each carrying hexagonal cells on its own summit filled with different levels of virgin wax, giving us the idea that something alive still fidgets inside.
In the work, the hexagon structure is also extended onto the surface as paper is spread out on wire net with the same hexagonal meshing used in the previous work.
The first installation was set outdoors , at the Lido of Venice , and was subsequently moved to the Arsenal of Venice, at Thetis , where still is . Time has made its own work as a sculptor on those pieces , which show the marks of all the seasons passed outdoors.

Height 130-200 cm each
Wire net, paper pulp, wax