Appropriazioni #7


2022

Anche questo lavoro della serie ‘Appropriazioni’ mostra l’intervento della natura su oggetti appartenuti alla nostra quotidianità e poi dimenticati perché divenuti obsoleti, fuori moda, troppo vecchi o semplicemente inutili. Una pianta simile alla gramigna ha letteralmente forato lo specchio dalla parte posteriore ed ha iniziato ad espandersi sulla superficie che mostra le crepe generate dalla pressione.

55x80x15 cm
Legno, specchio, polyestere

As the others works from the ‘Appropriations’ series, this one also shows the action of nature on objects that belonged to our daily life and then forgotten because they have become obsolete, out of fashion, too old or simply useless. A weed-like plant literally pierced the mirror from the back and started expanding on the surface showing the cracks generated by the pressure.

Wood, mirror, PLA

Appropriazioni #6


2021

Un tubo nero di plastica, di quelli utilizzati negli impianti elettrici, è stato ‘colonizzato’ da alcune strutture animali non meglio identificate ed è utilizzato, forse, come canale di comunicazione tra le strutture stesse. Il mondo animale e vegetale si appropria dei materiali della nostra tecnologia e li piega ai propri usi e consumi

140x140x25 cm
Carta, rete metallica, rame, plastica

A black plastic pipe, one of those used in electrical systems, has been ‘colonized’ by some unidentified animal structures and is perhaps used as a communication channel between the structures themselves. The animal and plant world appropriates the materials of our technology and uses them to best suit its own needs.

Paper, wire mesh, copper, plastic

Appropriazioni #5


2019
Gli oggetti che fanno parte della nostra vita quotidiana alla fine ritornano alla natura. La natura prende possesso di ciò di cui l’umanità non si prende abbastanza cura, come questa conduttura dell’acqua dove animali sconosciuti hanno costruito il loro nido.

200x210x30 cm
Carta, plastica, rete metallica, rame

Appropriations #5
Objects that are part of our daily life can speak about nature reclamation in solemnity. Nature takes possession of that which humankind does not sufficiently care for – like this water pipeline where unknown animals have built their nest.

Paper, plastic, wire mesh, copper

Appropriazioni #4


2018

Questo lavoro ricorda quella che potrebbe essere la parte dell’impianto di una conduttura del gas o dell’acqua, comunque una struttura costruita dall’uomo e ormai in disuso, sulla quale uno sconosciuto animale ha costruito il proprio nido, prendendone definitivamente possesso.

177x50x65 cm
Carta, rete metallica, rame, nylon

Appropriations #4
This work is reminiscent of what could be the part of a gas or water pipeline, a structure built by man and now in disuse, on which an unknown animal has built its nest, taking definitively possession of it.

177x50x65 cm
Paper, wire mesh, copper, nylon

Appropriazioni #2


2016

L’architettura degli insetti si sta lentamente espandendo sopra dei vecchi oggetti che sono appartenuti alla nostra quotidianità, è la Natura che prende il possesso di ciò che l’uomo ha abbandonato.

30x35x25 cm
Carta, gesso, plastica, paraffina, acrilico

APPROPRIATIONS #2
The architecture of insects is slowly expanding over the old objects belonging to our everyday life , it is the Nature, which takes possession of what man has abandoned.

30x35x25 cm
Paper pulp, plaster, plastic, wax, acrilyc

Appropriazioni #1


2016

L’architettura degli insetti si sta lentamente espandendo sopra un vecchio specchio, è la Natura che prende il possesso di ciò che l’uomo ha abbandonato.

60x90x15 cm
Carta, gesso, paraffina, acrilico, specchio

Appropriations #1
The architecture of insects is slowly expanding over the old objects belonging to our everyday life , it is the Nature, which takes possession of what man has abandoned.

60x90x15 cm
Paper pulp, plaster, wax, acrilyc, mirror